mercoledì 9 gennaio 2013

Obbligazioni corporate, un ETF per ridurre il rischio e sottrarsi ad acquisti azzardati


Per chi continua nella strategia da noi accalorata oramai da tempo, di spostare una buona percentuale del proprio portafoglio titoli sui corporate bond, la vita in questo ultimo periodo non è certo stata semplice.
Se infatti il 2012 è stato un anno record per quanto riguarda le emissioni di obbligazioni societarie, dovute prevalentemente alla difficoltà di finanziarsi presso gli istituti di credito e il crollo dello spread, che le ha portate a poter usufruire di tassi accettabili, le quotazioni hanno subito un rialzo oltre ogni logica, portando la maggior parte delle emissioni oltre un prezzo che possa giustificarne la redditività e l'esposizione al rischio da parte dell'investitore.
Il problema principale, a cui l'investitore deve cercare di trovare una soluzione, è quindi quello di evitare di acquisire obbligazioni, che a fronte di un prezzo elevato, non diano un riscontro a livello di redditività e soprattutto non facciano correre rischi oltremisura al capitale investito.
La soluzione che vorremo prospettare non è nuova a questo blog e ai suoi lettori, si tratta infatti di staccarsi da quello che può essere il concetto dell'acquisto di un solo titolo, per spostarsi su l'acquisto di un intero paniere di titoli.
Per fare questo, i sistemi più semplici sono l'acquisto di quote di fondi comuni o di ETF, per esperienza diretta sappiamo come i fondi risultino un poco indigesti a molti di noi, per cui per questa volta eviteremo di parlarne concentrandoci invece su un ETF.
Perché un ETF, come si diceva sopra, permette di accedere al mercato, acquistando un paniere di titoli e appiattendo così il rischio emittente, in più, non è "appesantito" da commissioni di entrata o di uscita, problema che negli anni passati ha praticamente affondato la raccolta dei fondi comuni.

Per cui massima libertà all'investitore di entrare ed uscire quando vuole, un tipo d'esigenza oramai diventata imprescindibile, in un periodo, come quello appena passato, dove la volatilità dei mercati ha superato ogni limite.
Ma veniamo al prodotto che abbiamo individuato, si tratta del Lyxor Etf Eur Corp Bond ex Financial
Si tratta di un ETF di Société Générale, le caratteristiche principali di questo strumento sono :
Denominazione : Lyxor Etf Eur Corp Bond ex Financial

Codice ISIN di riferimento : FR0010814236

Indice sottostante: Markit iBoxx Euro Liquid Non Financials Index

Società di gestione/emittente: Lyxor International A.M.

Quotato presso Borsa Italiana

Categoria d'investimento: Obbligazionario Corporate

Strategia : L’ETF (denominato in euro) investe in titoli obbligazionari societari, escluse le società finanziarie, l'obiettivo è minimizzare lo scostamento dall'indice Benchmark che è composto da 20 obbligazioni corporate in euro con merito di credito investiment grade, ovvero non speculativo. 

Principali fattori di rischio: rischio di tasso, rischio di credito, rischio controparte
Livello di rischio: Medio

Orizzonte d'investimento consigliato: Medio-Lungo

Data di quotazione: 22 gennaio 2010

Liquidità: Alta

Distribuzione dei dividendi : non è prevista, in quanto vengono capitalizzati nel valore delle quote

Non pensiamo di essere davanti ad uno strumento che possa arricchirci, ma piuttosto ad uno strumento equilibrato che dovrebbe garantirci delle performance medie che salvaguardino il nostro capitale dal rischio mercato e dall'erosione dovuta al tasso di inflazione.

Per fare un esempio specifico, negli ultimi 12 mesi il rendimento lordo è stato pari al 6,94% di conseguenza un 5,55% netto, performance non stratosferiche ma comunque da considerare molto attentamente.

Mentre cercavamo informazioni, abbiamo trovato questo giudizio, assegnato da una casa di investimenti, in cui si spiegava come :

Il prodotto consente di conseguire un’esposizione relativamente diversificata in termini di settori ed emittenti in titoli obbligazionari societari (corporate) in euro.

Viene escluso l'investimento in obbligazioni emesse da società Finanziarie.

L'ETF cerca di mantenere un minimo scostamento rispetto al Benchmark (pari all'1%) che a sua volta investe in un massimo di 20 obbligazioni con merito di credito non speculativo.

Esso consente di diversificare un portafoglio obbligazionario, avendo accesso ad un buon numero di emittenti non Governativi.

Si tratta di uno strumento con costi di negoziazione contenuti e caratterizzato, in condizioni normali, da una buona liquidità.

Si segnala che la replica avviene in maniera sintetica; l’investitore è dunque sottoposto oltre che al rischio obbligazionario, tipico dell’indice sottostante, anche ad un rischio controparte legato all’utilizzo di derivati.

Inoltre tale metodo di replica in situazioni di elevato stress sui mercati finanziari potrebbe tradursi in un calo della liquidità.

Per cui, come potete vedere i miracoli non si fanno neppure qui, solo si applica una diversificazione del portafoglio, mediante rotazione dei titoli e accurata analisi delle società emittenti, anche se come riportato nelle ultime righe, i rischi non spariscono vengono solo "contenuti".

Poi ognuno........

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