venerdì 4 gennaio 2013

Obbligazione UBI Step Up a rilevanza sociale


Il 21 Settembre 2012 UBI portava in collocamento un'obbligazione Step Up in cui da regolamento si impegnava a versare una parte del capitale raccolto alla Comunità di Sant' Egidio, fu un successo e siamo grati ai sottoscrittori di tale obbligazione.

Oltretutto a livello prettamente finanziario tale obbligazione presentava dei tassi d'interesse da prendere in considerazione.

Dal 21 Novembre 2012 al 24 Novembre 2012, Ubi ha collocato una seconda emissione Obbligazionaria che prevede un versamento a carattere sociale per un ente, in questo caso la Fondazione Umberto Veronesi, impegnato nella ricerca per la prevenzione e la cura oncologica.

Anche in questo caso lo 0,5% dell'ammontare verrà donato per l'appunto alla fondazione "Umberto Veronesi" per il Progetto di ricerca “Nuovi biomarker per seno e polmoni”

Essendo il valore complessivo emesso pari a 20 milioni di euro, alla fondazione verrà staccato un assegno da 100.000 euro, un contributo notevole se si pensa a quanto la nostra ricerca abbia bisogno di finanziamenti.

L'obbligazione bancaria Step Up, per chi non sia al corrente, prevede lo stacco di una cedola a tasso fisso ma crescente nel tempo.

Dal 02 Gen 2013 questo prodotto è contrattabile sul MOT.

La descrizione completa dell’emissione è la seguente : UBI - Tasso Fisso Step Up 3.00% - 31.12.2012-2015 WE - UBI Comunità per Fondazione Umberto Veronesi
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Codice ISIN attribuito : IT0004869860

Riassumendo, le parti salienti dell’obbligazione ricordiamo come, la regolamentazione è quella tipica di un prestito obbligazionario Step-Up, ha durata Triennale, la data di godimento è 31 Dicembre 2012 quella di scadenza 31 Dicembre 2015, l'ammontare emesso è di 20 milioni di euro, il lotto minimo negoziabile è pari a 1.000 euro, il rimborso avviene in un’unica soluzione alla pari alla data di scadenza.

Prevede una cedola a cadenza semestrale, con tassi che crescono anno per anno,nel dettaglio il tasso annuo lordo corrisposto è pari a :

Primo anno      3,00% lordo annuo che diventa detratto il 20% di tassazione un 2,40% netto
Secondo anno 3,30% lordo annuo che diventa detratto il 20% di tassazione un 2,64% netto
Terzo anno      4,00% lordo annuo che diventa detratto il 20% di tassazione un 3,20% netto

A questi tassi netti va defalcata la tassa sul deposito titoli pari allo 0,15% del valore di mercato.

Se si considera che le rilevazioni ISTAT inerenti il tasso di inflazione negli ultimi due mesi sono state pari al 2,6% e al 2,5%, possiamo notare come, per il primo anno il nostro capitale potrebbe subire una leggera perdita di potere d'acquisto, nel secondo anno invece, nel caso l'inflazione non subisca un rimbalzo, il nostro capitale verrebbe protetto dall'erosione dovuta al caro vita.

Nell'ultima annualità invece, si riuscirebbe ad ottenere un guadagno rispetto all'inflazione stessa.

Se teniamo conto che la FED e la BCE, hanno più volte confermato la politica di tassi vicini allo zero sino a ripresa economica raggiunta, per ora teoricamente si dovrebbe scongiurare un'impennata inflazionistica, anche se da più parti c'è una certa tensione su questa affermazione.

Il prodotto in questi due giorni di contrattazioni sul MOT non ha per il momento scambiato, non per mancanza di richieste ma per mancanza di offerta, è un comportamento abbastanza naturale, chi ha sottoscritto meno di due mesi fà non tende a vendere, per cui bisognerà attendere qualche altro giorno per vedere delle proposte in vendita.

Al momento le proposte visualizzate in acquisto a nostro giudizio sono spropositate per il rendimento che il prodotto offre al primo anno, pagare questo prodotto sopra la pari è eccessivo, purtroppo c'è sempre qualche retail disposto a svenarsi pur di comprare.

In questo caso non si può dire che la colpa è della liquidità presente sul mercato dato che non si visualizzano richieste d'acquisto di grossa entità.

Un prezzo corretto potremmo definirlo portando il prodotto a rendere tra 2,5 e 2,6%, ossia una via di mezzo tra le ultime due rilevazioni Istat sull'inflazione, per fare questo si dovrebbe acquistare attorno a 95, impresa quasi impossibile sino a quando sul mercato non interverranno turbative di una certa rilevanza.

Un acquisto sopra tale barriera, potrebbe comportare una leggerissima perdita di potere d'acquisto nel primo anno compensata dalla redditività dalla seconda e terza annualità, per cui non si può escludere o sconsigliare a priori, sempre che l'inflazione resti a questi livelli oppure scenda ancora di qualche decimo.

Poi ognuno.........

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