Il
21 Settembre 2012 UBI
portava in collocamento un'obbligazione
Step Up
in cui da regolamento si impegnava a versare una parte del capitale
raccolto alla Comunità di Sant' Egidio, fu un successo e siamo grati
ai sottoscrittori di tale obbligazione.
Oltretutto
a livello prettamente finanziario tale obbligazione presentava dei
tassi d'interesse da prendere in considerazione.
Dal
21 Novembre 2012 al 24 Novembre 2012, Ubi
ha collocato una seconda emissione Obbligazionaria che prevede un
versamento
a carattere sociale
per un ente, in questo caso la Fondazione
Umberto Veronesi,
impegnato nella ricerca per la prevenzione e la cura oncologica.
Anche
in questo caso lo 0,5% dell'ammontare verrà donato per l'appunto
alla fondazione "Umberto Veronesi" per il Progetto di
ricerca “Nuovi biomarker per seno e polmoni”
L'obbligazione
bancaria Step Up, per chi non sia al corrente, prevede lo stacco di
una cedola a tasso fisso ma crescente nel tempo.
Dal
02 Gen 2013 questo prodotto è contrattabile sul
MOT.
La
descrizione completa dell’emissione è la seguente : UBI
- Tasso Fisso Step Up 3.00% - 31.12.2012-2015 WE - UBI Comunità per
Fondazione Umberto Veronesi
.
Codice
ISIN attribuito : IT0004869860
Riassumendo,
le parti salienti dell’obbligazione ricordiamo come, la
regolamentazione è quella tipica di un prestito obbligazionario
Step-Up, ha durata
Triennale,
la data di godimento è 31 Dicembre 2012 quella di scadenza
31 Dicembre 2015,
l'ammontare emesso è di 20 milioni di euro, il lotto minimo
negoziabile è pari a 1.000 euro,
il rimborso avviene in un’unica soluzione alla pari alla data di
scadenza.
Prevede
una cedola
a cadenza semestrale,
con tassi che crescono anno per anno,nel
dettaglio il tasso annuo lordo corrisposto è pari a :
Primo
anno 3,00% lordo annuo che
diventa detratto il 20% di tassazione un 2,40% netto
Secondo
anno 3,30% lordo annuo che diventa detratto il 20% di
tassazione un 2,64% netto
Terzo
anno 4,00% lordo annuo che
diventa detratto il 20% di tassazione un 3,20% netto
A
questi tassi netti va defalcata la tassa sul deposito titoli pari
allo 0,15% del valore di mercato.
Se
si considera che le rilevazioni ISTAT inerenti il tasso
di inflazione
negli ultimi due mesi sono state pari al 2,6% e al 2,5%, possiamo
notare come, per il primo anno il nostro capitale potrebbe subire una
leggera perdita di potere d'acquisto, nel secondo anno invece, nel
caso l'inflazione non subisca un rimbalzo, il nostro capitale
verrebbe protetto dall'erosione dovuta al caro vita.
Nell'ultima
annualità invece, si riuscirebbe ad ottenere un guadagno rispetto
all'inflazione stessa.
Se
teniamo conto che la
FED e la BCE,
hanno più volte confermato la politica di tassi vicini allo zero
sino a ripresa economica raggiunta, per ora teoricamente si dovrebbe
scongiurare un'impennata inflazionistica, anche se da più parti c'è
una certa tensione su questa affermazione.
Il
prodotto in questi due giorni di contrattazioni sul MOT
non ha per il momento scambiato, non per mancanza di richieste ma per
mancanza di offerta, è un comportamento abbastanza naturale, chi ha
sottoscritto meno di due mesi fà non tende a vendere, per cui
bisognerà attendere qualche altro giorno per vedere delle proposte
in vendita.
Al
momento le proposte visualizzate in acquisto a nostro giudizio sono
spropositate per il rendimento che il prodotto offre al primo anno,
pagare questo prodotto sopra la pari è eccessivo, purtroppo c'è
sempre qualche retail disposto a svenarsi pur di comprare.
In
questo caso non si può dire che la colpa è della liquidità
presente sul mercato dato che non si visualizzano richieste
d'acquisto di grossa entità.
Un
prezzo corretto potremmo definirlo portando il prodotto a rendere tra
2,5 e 2,6%, ossia una via di mezzo tra le ultime due rilevazioni
Istat sull'inflazione, per fare questo si dovrebbe acquistare attorno
a 95, impresa quasi impossibile sino a quando sul mercato non
interverranno turbative di una certa rilevanza.
Un
acquisto sopra tale barriera, potrebbe comportare una leggerissima
perdita di potere d'acquisto nel primo anno compensata dalla
redditività dalla seconda e terza annualità, per cui non si può
escludere o sconsigliare a priori, sempre che l'inflazione resti a
questi livelli oppure scenda ancora di qualche decimo.
Poi
ognuno.........
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